Per quanto possa essere considerato obsoleto (fine del 1800) il modello AIDA ancora oggi ci dà spunti per le nostre campagne pubblicitarie.
A: Attenzione
I: Interesse
D: Desiderio
A: Azione (CTA)

Schema del Funnel
Rappresentato a cono per trasmettere la suaefficacia: dal grandepubblico al target.
La pubblicità è facile!
Errore!
Il problema del modello AIDA è che non menzionava mai l’aspetto emotivo. Nel 1898 non esisteva il neuromarketing e la psicologia legata alla comunicazione. Infatti, il grosso problema, è che si basava su una linea retta che non prevedeva variazioni: Stimolo = Risposta
I problemi:
Il pubblico non è formato da robot. Noi ci innamoriamo dei brand e dei prodotti, diventiamo clienti con la pancia e non con la mente. La pubblicità non è razionalità! Non abbiamo tutti la stessa risposta quando ci viene dato lo stesso input.
Perché si usa?
Nei mille post dei social network devo saper fermare il mio possibile cliente.
Però così è troppo povera!
Potrebbe benissimo essere una di quelle scritte nei bagni degli Autogrill!
Può funzionare nei social ma...
Come sarebbe ai giorni d’oggi?
Non esiste più il pubblico del 1898, siamo molto più complessi! Ecco qual’è il modello AIDA dei tempi moderni, che prevede anche i post-vendita. Il modello BAIFDASV: (Bisogno, Attenzione, Interesse, Fiducia, Desiderio, Azione, Soddisfazione e Valutazione)